risarcimento ingiusta detenzione ai minorenni

La Cassazione: «Il risarcimento per ingiusta detenzione a un ragazzo non vale più di quello di un adulto»

Un minorenne accusato ingiustamente di un reato mai commesso, posto in custodia cautelare e in seguito assolto perché riconosciuto innocente, non ha diritto solo per la sua età a ottenere una riparazione per ingiusta detenzione superiore a quella normalmente calcolata per i maggiorenni. È un pronunciamento che lascia perplessi, quello che la Corte di Cassazione ha emanato di recente a conclusione di una vicenda giudiziaria partita dalla storia di una presunta violenza sessuale di gruppo. I casi di vittime di ingiusta detenzione minorenni esistono e non sono pochi. E ogni volta che si verificano non si può non pensare che un adolescente possa soffrire un arresto ingiusto in modo ancora più accentuato, rispetto a un adulto. Invece i giudici della Suprema Corte hanno ritenuto il contrario: a prescindere dell’età, i criteri di valutazione dell’indennizzo per l’ingiusta detenzione sono sempre quelli. Punto e basta.

Ma vediamo di capire meglio che cosa ha portato la Cassazione a fissare un limite così netto nell’attribuzione dell’indennizzo a chi finisce arrestato da innocente. La vicenda giudiziaria da cui tutto prende origine è un caso di presunta violenza sessuale di gruppo. Per quella storia era stato assolto con sentenza definitiva un minorenne, i cui legali avevano presentato un’istanza di riparazione per ingiusta detenzione alla Corte d’Appello competente per territorio. I giudici di secondo grado avevano accordato l’indennizzo al ragazzo per i giorni passati agli arresti nel corso  del procedimento, valorizzandone in particolare lo status della minore età e della superiore afflittività che la custodia cautelare abbia nei suoi confronti.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva ritenuto di opporsi, sostenendo il fatto che un calcolo di questo tipo, che prendesse cioè in considerazione soltanto la minore età come elemento determinante per concedere un sovrappiù nella somma fissata come risarcimento, fosse errato.

Ebbene, con la sentenza 15 marzo 2021, n.9987 i giudici della Cassazione hanno accolto il ricorso, affermando il principio secondo cui non può ritenersi legittimo un indennizzo maggiorato per un ragazzo che non ha ancora compiuto i diciotto anni: questo perché per questo tipo di soggetti l’ordinamento contempla specifiche modalità di detenzione, che tengono conto proprio delle caratteristiche collegate alla minore età. Di conseguenza, collegare il risarcimento esclusivamente alla carta d’identità dell’arrestato da innocente, è qualcosa di «manifestamente illogico». Le vittime di ingiusta detenzione minorenni, per lo Stato, valgono dunque come quelle che i 18 anni li hanno compiuti da un pezzo.

 

(fonte: Il Quotidiano Giuridico)

Ultimo aggiornamento: 25 marzo 2021

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