La condanna mediatica
La condanna mediatica: il caso Antonio Velardo. Il libro di Aldo Torchiaro su una vicenda giudiziaria che dice molto sulla giustizia (e sui mezzi di informazione) del nostro Paese.
La condanna mediatica: il caso Antonio Velardo. Il libro di Aldo Torchiaro su una vicenda giudiziaria che dice molto sulla giustizia (e sui mezzi di informazione) del nostro Paese.
Anche quest’anno, come da più di un quarto di secolo a questa parte, abbiamo lavorato per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli errori giudiziari e l’ingiusta detenzione in Italia. E ci siamo riusciti anche grazie alle vostre donazioni. Anche il minimo aiuto è fondamentale per permetterci di tenere alta l’attenzione.
Un successo straordinario la proiezione romana del docufilm che abbiamo scritto e prodotto. Il pubblico lo ha seguito in religioso silenzio, per esplodere alla fine in una manifestazione di affetto e vicinanza verso il protagonista.
Incastrato dalle false accuse di un amico, un uomo innocente ha passato ventun anni in carcere per aver violentato e ucciso due bambine. Si scusano la polizia e il procuratore generale: «A nome dell’accusa, gli porgo le mie più sincere scuse per l’ingiustizia che gli abbiamo inflitto».
Dopo aver seguito “Peso morto”, Cuno Tarfusser, sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Milano, ha voluto pubblicamente scusarsi a nome delle istituzioni con Angelo Massaro. Che ha commentato: «È la prima volta che accade da quando sono tornato un uomo libero»
A sei anni dal fortunato “Non voltarti indietro”, vi presentiamo il nuovo documentario realizzato dalla nostra associazione. Questa volta affrontiamo la storia di uno dei più gravi e clamorosi errori giudiziari della storia italiana: quello vissuto da Angelo Massaro, 21 anni in carcere da innocente.
«Cosa devo fare per gridare al mondo intero questo scandaloso errore giudiziario che nessuno vuole ammettere? Devo forse ricorrere a gesti estremi, per attirare l’attenzione di questi magistrati ciechi di fronte all’evidenza dei fatti?». Il carcere è il luogo più abbrutente, tetro e angosciante che si possa immaginare. Lo è per un detenuto colpevole, figuriamoci…
Chi è stato prosciolto con formula piena e sentenza definitiva avrà diritto a una restituzione parziale, e a rate, di quanto ha versato per difendersi. Il tetto individuale è fissato a 10.500 euro. E il fondo messo a disposizione dello Stato è di 8 milioni l’anno. Tutto quello che si deve sapere.
Quanti sono gli innocenti in carcere in Italia? Quanto spende ogni anno lo Stato per risarcirli? E quali sono le città più colpite dal fenomeno? Abbiamo analizzato i numeri del 2021: le nostre elaborazioni per capire meglio le proporzioni di una tra le più trascurate e sottovalutate emergenze della nostra giustizia.
Frequentavi cattive compagnie. Non sei stato collaborativo. Hai poca memoria. Ti sei fatto difendere dall’avvocato sbagliato. Piccolo catalogo di casi in cui lo Stato trova il modo di ridurre il risarcimento dovuto, addossando all’indagato una porzione di responsabilità per l’accaduto.