«Cosa devo fare per gridare al mondo intero questo scandaloso errore giudiziario che nessuno vuole ammettere? Devo forse ricorrere a gesti estremi, per attirare l’attenzione di questi magistrati ciechi di fronte all’evidenza dei fatti?». Il carcere è il luogo più abbrutente, tetro e angosciante che si possa immaginare. Lo è per un detenuto colpevole, figuriamoci per chi è innocente e sta vivendo una ingiusta detenzione. In questo caso diventa un’offesa, anzi: l’offesa per antonomasia. Specie quando una donna giovane, per bene, con la testa a posto e il sogno di una vita normale finisce senza colpa nel gorgo di un errore giudiziario, accusata di uno tra i reati più infamanti possibili.
È la vicenda, realmente accaduta, narrata da Rosario Orlando nel suo debutto editoriale dal titolo L’Offesa (pagg. 156, disponibile solo su Amazon). Non si tratta di un romanzo né di un saggio: Orlando, avvocato penalista, racconta con passione l’incubo giudiziario e umano in cui si ritrova una donna innocente, arrestata con la tremenda accusa di pedofilia. Quella donna è una sua cliente, che si è ritrovato a difendere per una pura casualità. Ma che con la propria tragedia personale lascerà un segno indelebile nel modo di vivere giorno per giorno la sua professione.
Se non fosse una storia vera, quella raccontata da L’Offesa sembrerebbe un’operazione di ingegneria giuridica per creare ad hoc una summa di tutti gli errori giudiziari. Sì, perché mette insieme le principali cause più ricorrenti di ingiusta detenzione in Italia: la sciatteria investigativa di inquirenti legati a luoghi comuni, pregiudizi, scarsa preparazione professionale; le false accuse da parte di soggetti fragili e facilmente influenzabili, come i bambini che sono al centro di questa storia; i riconoscimenti fotografici, di cui la scienza ha ormai acclarato la fallacia e che pure continuano troppo spesso e volentieri a rappresentare la primaria fonte di accusa; la “tunnel vision”, quella visione col paraocchi che ancora contraddistingue l’operato di certi pubblici ministeri.
L’Offesa è il racconto cronologico del dramma che ha rischiato di travolgere definitivamente una donna innocente, oggi divenuta testimonial ufficiale della nostra associazione. È la descrizione calda, precisa e a tratti disarmante nella sua tragicità, di un errore giudiziario clamoroso. È lo sguardo di chi l’ha vissuto in prima persona, al fianco della vittima sacrificale della giustizia: una donna e il suo avvocato, insieme, per fronteggiare un’ingiustizia feroce, odiosa, insopportabile.
È per questo che, come fondatori di Errorigiudiziari.com, abbiamo accettato volentieri di firmare la prefazione dell’opera dell’avvocato Orlando. E di concedere al volume il patrocinio della nostra associazione.
Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone
LA PUNTATA DI EGTALKS CON L’AVVOCATO ROSARIO ORLANDO