Vincent Simmons libero errori giudiziari Usa

Vincent, finalmente libero dopo 44 anni in carcere da innocente

Quando lo arrestarono, il presidente degli Stati Uniti era Jimmy Carter, in Italia c’era uno dei tanti governi Andreotti, il Papa era Paolo VI. Era il luglio del 1977, quarantaquattro anni e mezzo fa. Vincent Simmons aveva 25 anni e mezzo. Una giuria composta da undici uomini bianchi e una donna afroamericana lo condannò a cento (sì, avete letto bene: cento) anni di reclusione con l’accusa di aver stuprato due gemelle allora quattordicenni. Non era vero e lui lo gridò da subito. Inutilmente. Perché fu vittima di un processo non equo, durante il quale diversi elementi a suo favore che avrebbero potuto scagionarlo furono tenuti nascosti alla difesa: gravi incongruenze e mancanze nelle dichiarazioni dei testimoni e delle stesse vittime.

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Il momento in cui Vincent Simmons riceve dal suo avvocato la notizia della scarcerazione.

Oggi, dopo aver trascorso due terzi della sua vita dietro le sbarre di una cella del più grande penitenziario di massima sicurezza degli Stati Uniti, il famigerato Angola, Vincent Simmons è di nuovo un uomo libero. Un giudice del tribunale della Lousiana ha stabilito la sua scarcerazione, pur precisando che la sua sentenza non è stata né di assoluzione né di colpevolezza: «Il mio verdetto vuole solo sottolineare come sia necessario un nuovo processo per stabilirlo». Ma il procuratore distrettuale ha immediatamente precisato che non chiederà un nuovo processo per Vincent Simmons, facendo così cadere ogni accusa nei suoi confronti e rendendolo automaticamente un uomo innocente.

Carcerazioni così lunghe non sono purtroppo una novità negli Stati Uniti. Con i suoi quarantaquattro anni e sette mesi, diventa il protagonista della quinta più lunga carcerazione da innocente negli Stati Uniti, dal 1989 a oggi.

Vincent Simmons errori giudiziari Usa da giovane
La foto segnaletica di Vincent Simmons al momento dell’arresto.

«Non provo rancore verso le due donne che mi hanno accusato. Le ho perdonate, davvero», ha aggiunto Simmons, che quarantotto ore dopo la sentenza di assoluzione compirà 70 anni, due terzi dei quali trascorsi dietro le sbarre da innocente. «So benissimo che tante persone oggi manterranno il sospetto nei miei confronti, a dispetto del fatto che non ci sono mai state prove che fossi stato io l’autore di quelle violenze. Ma la gente è fatta così, non ci posso fare nulla. Che cosa farò adesso? Lascerò la Louisiana per ricominciare daccapo da qualche altra parte».

Sarà molto difficile ora per Simmons ottenere un risarcimento per i quarantaquattro anni di ingiusta detenzione. In assenza di una precisa sentenza che sancisca l’errore giudiziario, dovrebbe chiedere lui stesso di sostenere un nuovo processo nel quale dimostrare di essere innocente. Solo a quel punto, con una sentenza favorevole, potrebbe richiedere a pieno titolo un risarcimento. Un percorso che con tutta probabilità Simmons non vorrà intraprendere.

La storia di Vincent Simmons è stata anche oggetto di tre documentari, tra cui “The Farm: Life Inside Angola Prison” del 1988, che ha vinto diversi Emmy e ottenuto una candidatura all’Oscar.

 

(fonti: CBS News, NBC News)

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