Amanda Knox al Festival della giustizia penale

Amanda Knox risarcita per violazione del diritto alla difesa

Amanda Knox, la cittadina americana che ha passato 4 anni in carcere da innocente con l’accusa (poi svanita in seguito a un’assoluzione con sentenza definitiva) di aver ucciso Meredith Kercher, ha visto violato il proprio diritto alla difesa. Per questo l’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) di Strasburgo a un risarcimento di 18.400 euro.

Chiariamo: la somma riconosciuta ad Amanda Knox non è la riparazione né di un errore giudiziario, di cui l’americana non è vittima, né un indennizzo per ingiusta detenzione. Si tratta infatti di un risarcimento per i danni morali (quantificati in 10.400 euro) e per le spese legali (fissate in altri 8 mila euro). Amanda Knox aveva chiesto 500 mila euro per i danni morali, 30 mila euro per la procedura davanti alla Corte di Strasburgo e più di 2 milioni di euro per le spese sostenute dai suoi genitori per i tanti processi affrontati in Italia (per complessivi 7 anni di battaglie legali).

Il Governo italiano aveva provato a opporsi, chiedendo di inviare il fascicolo alla Grande Chambre, una sorta di Cassazione per le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma la richiesta è stata respinta e la condanna al pagamento (che risale al gennaio 2019) diventa dunque definitiva.

La sentenza della Corte di Strasburgo è relativa alla procedura con cui la giustizia italiana ha condannato Amanda Knox per calunnia: durante l’interrogatorio oggetto del ricorso (che si svolse il 6 novembre 2007), l’americana accusò il congolese Patrick Lumumba di avere ucciso Meredith, ma dopo pochi giorni l’uomo fu assolto e lei condannata per calunnia a tre anni di reclusione. Durante quell’interrogatorio, però, non erano presenti né un avvocato né un interprete al fianco della ragazza, da poco in Italia, a Perugia, per motivi di studio.

Con l’accusa di essere uno degli autori del delitto di Perugia, insieme con Raffaele Sollecito (anche lui assolto con sentenza definitiva, ma non risarcito per ingiusta detenzione), Amanda Knox ha trascorso in carcere quattro anni da innocente. Andata via dall’Italia poco prima che la sua assoluzione diventasse definitiva (vi è tornata per la prima volta solo il 14 giugno 2019, in occasione del Festival della giustizia penale a Modena), oggi ha 31 anni, vive negli Stati Uniti e si occupa attivamente di sensibilizzazione agli errori giudiziari con l’associazione Innocence Project.

Per il delitto di Perugia, nel quale rimase uccisa la ventunenne inglese Meredith Kercher, fu condannato a 16 anni di reclusione ed è tuttora in carcere Rudy Guede.

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