Caso Meredith: Amanda in aula: «Sono innocente»

«Sono innocente. Ho fiducia che tutto venga fuori e che tutto si sistemerà». Per la prima volta Amanda Knox prende la parole in aula e lo fa senza avvalersi dell’interprete. Utilizzando un buon italiano, la giovane studentessa di Seattle ha voluto ribadire davanti ai giudici della corte d’Assise di Perugia la sua innocenza nell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto il primo novembre del 2007.

«SEMBRAVA ORGOGLIOSA» – Ma in aula hanno parlato anche alcune delle amiche inglesi di Meredith. Una di loro, Robyn Carmel Butterworth, ha spiegato che «Amanda sembrava essere orgogliosa di aver trovato Meredith. Sentendola parlare mi ricordo che notai questo nel suo atteggiamento. In questura sembrava strana, non mostrava nessuna emozione rispetto agli altri. Tutti erano emozionati tranne lei. Tutti piangevano tranne lei». «Amanda parlava ad alta voce – ha aggiunto Robyn -. Mi ricordo che ad un certo punto disse qualcosa come “sarebbe potuto accadere a me…cosa credi che provi…l’ho trovata io”. Sembrava orgogliosa di questo. Ci disse che Mez era stata trovata dentro all’armadio coperta con un piumone. Quando Natalie disse che si augurava che Meredith non avesse sofferto Amanda disse “che cazzo credi…è morta dissanguata”». Robyn Carmel Butterworth ha affermato poi di essere stata quasi infastidita dall’atteggiamento di Amanda e Raffaele in questura. «Si baciavano, scherzavano – ha ricordato -, hanno anche riso. Avevano spostato anche le sedie per stare più vicini e Amanda aveva messo le sue gambe sopra a quelle di Raffaele. Mi ricordo che ad un certo punto lei gli fece anche la linguaccia». Robyn ha quindi ricordato che, quando si trovavano in questura, Raffaele ad un certo punto si è avvicinò a lei e le iniziò a raccontare cosa era accaduto. «Ci spiegò che era entrato in casa e che aveva cercato di buttare giù la porta della stanza di Meredith con un calcio. Mi disse anche che Amanda aveva dormito a casa sua quella sera». Nel racconto dell’amica inglese di Mez anche la serata di Halloween trascorsa insieme per locali, la sera precedente all’omicidio della giovane. «Non ricordo di aver visto Meredith parlare con ragazzi di colore.

Il VIBRATORE ROSSO – Amanda Knox era stata chiamata anche a dare alcuni chiarimenti in merito a quanto è stato detto questa mattina in aula in relazione ad un vibratore che sarebbe stato in suo possesso e riposto in un beauty-case. Amanda ha ricordato in aula che il vibratore gli era stato regalato per scherzo da un’amica, prima ancora di venire in Italia. La Knox lo ha descritto come un coniglietto di colore rosso di una decina di centimetri e ha sottolineato che «si trattava di uno scherzo».

IL PM QUERELA IL SEATTLE HERALD – Intanto si apprende che Giuliano Mignini, uno dei pm che sostiene l’accusa nel processo, ha annunciato alla Bbc di aver querelato per diffamazione il giornale di Seattle. Il pezzo era apparso sulla versione on-line del West Seattle Herald. Nel resoconto di un evento – «Friends of Amanda»- organizzato per raccogliere fondi destinati alla difesa della giovane studentessa americana, Mignini era descritto come «mentalmente instabile» ed accusato di usare il processo per «fare carriera». «Sono tesi che arrivano da 9.000 chilometri di distanza da parte di gente che non sa nulla di me e con i quali non ho mai parlato», ha replicato Mignini, annunciando l’azione legale. «Sono un uomo abbastanza in salute, non vado troppo spesso dal dottore e non ho mai frequentato uno psichiatra», ha aggiunto il pm, secondo il quale i sostenitori di Amanda Knox stanno tentando di influenzare surrettiziamente il processo.
(Fonte: Corriere della Sera, 13 febbraio 2009)