Meredith: Lumumba chiede risarcimento per ingiusta detenzione

Chiede 516 mila euro allo Stato per ingiusta detenzione, il musicista congolese, Patrick Lumumba, arrestato il 6 novembre del 2007 nell’ambito dell’indagine sull’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
Rimasto in carcere per 15 giorni, Lumumba è stato scagionato da ogni accusa. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Corriere dell’Umbria’. L’istanza presentata dal suo legale, Carlo Pacelli, sarà esaminata domani dalla Corte d’appello di Perugia. A tirare in ballo Lumumba era stata Amanda Knox, ora imputata davanti alla Corte d’Assise insieme con Raffaele Sollecito per l’omicidio di Mez (per lo stesso delitto è stato già condannato a 30 anni con rito abbreviato l’ivoriano Rudy Hermann Guede).
L’ex coinquilina della vittima, durante l’interrogatorio in questura, la notte tra il 5 e il 6 novembre 2007 (il 6 novembre fu poi fermata per il delitto) indicò Patrick, allora titolare di un pub nel centro storico perugino dove Amanda lavorava, come l’autore dell’omicidio. Il musicista congolese si è anche costituito parte civile nei confronti della Knox, accusata di calunnia nei suoi confronti. Patrick, sposato e padre di un bambino, è attualmente disoccupato dopo aver chiuso il pub ‘Le Chic’.
Nella domanda presentata alla Corte d’Appello, l’avvocato Pacelli, sostiene che emegre “in maniera inequivocabile” il diritto di Lumumba “ad ottenere il giusto risarcimento per la ingiusta detenzione sofferta, con il carico di conseguenze familiari, sociali ed economiche che alla stessa ne sono inesorabilmente ed irreparabilmente conseguite”.
Lumumba ha allegato alla domanda anche le relazioni di un commercialista (che ha quantificato i danni per la chiusura dell’attività commerciale dei Patrick) e di uno psichiatra.

(Fonte: Agi, 3 marzo 2009)