Non voltarti indietro su Canale 5

Non voltarti indietro su Canale 5, boom di ascolti

Boom di ascolti per “Non voltarti indietro” su Canale 5. Il primo docufilm sugli errori giudiziari e i casi di ingiusta detenzione mai girato in Italia, prodotto da Errorigiudiziari.com (con la collaborazione di Own Air) per la regia di Francesco Del Grosso, è stato trasmesso sabato 19 novembre in uno Speciale Tg5 a cura di Andrea Pamparana, con un’intervista al ministro della Giustizia, Andrea Orlando. E gli spettatori hanno premiato la scelta di Mediaset di puntare sul nostro docufilm: secondo i dati Auditel, sono rimasti davanti al televisore quasi 850 mila spettatori in seconda serata, pari al 13,39% di share. Un risultato decisamente superiore alle stesse aspettative dei responsabili di Canale 5.

Non voltarti indietro su Canale 5 rappresenta l’ennesimo successo in una stagione che si sta rivelando trionfale. Uscito soltanto nell’aprile scorso, ha già collezionato premi, menzioni speciali e selezioni in 15 festival cinematografici di tutta Italia. Ampi consensi anche dai media: tutte le principali testate (dal Corriere della Sera a Repubblica, da La Stampa a Il Giornale, al Foglio più Radio24, Radio1 Rai, il settimanale Oggi e diversi quotidiani locali) ne hanno parlato in termini sempre molto positivi.

Proprio sull’onda di questo successo, Mediaset ha deciso di acquisirne i diritti televisivi. Alla prima messa in onda fa seguito una replica sul canale all news del gruppo di Cologno Monzese, TgCom24: questa volta in prima serata, giovedì 24 novembre.

“Non voltarti indietro” (guarda il trailer) nasce da un’idea dei giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone (fondatori di Errorigiudiziari.com, l’associazione che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema degli errori giudiziari e delle ingiuste detenzioni in Italia) insieme con Stefano Oliva. Un fenomeno molto rilevante, ma nello stesso trascurato: sono oltre 27 mila, dal 1992 a oggi, gli innocenti finiti in carcere ingiustamente e per questo risarciti dallo Stato con una somma complessiva superiore ai 750 milioni di euro.