28 dicembre 1981. In un piccolo paese a pochi chilometri da Padova i carabinieri arrestano, con l’accusa di terrorismo e sequestro di persona, una giovane farmacista di origine marchigiana. Come una lama è il racconto di ciò che avvenne a partire da quel momento. L’autrice, Maria Vittoria Pichi, nata a Senigallia il 24 dicembre 1954, ha vissuto in prima persona i fatti narrati in questo libro nel quale ci mostra come possa realmente accadere che una ragazza da poco laureata e politicamente schierata, venga accusata di un crimine che non ha commesso e rinchiusa in carcere per più di cento giorni. L’accusa? Aver in qualche modo preso parte al rapimento del generale americano Dozier, uno degli eventi più noti degli anni bui del terrorismo in Italia.
Questo libro non è un diario, né un reportage di cronaca, né un saggio sociologico forse è tutte e tre le cose insieme, ma essenzialmente è una dolorosa sequenza di appunti, una febbrile teoria di immagini, che ci porta indietro nel tempo, in un periodo oscuro della storia italiana, i cosiddetti “anni di piombo”, raccontati da una prospettiva inedita.
Di fronte a una giustizia cieca, di kafkiana memoria, che deve a tutti i costi trovare dei colpevoli, non resta altro che sgomento, angoscia e rassegnazione. Sebbene incredula, Maria Vittoria Pichi riesce ad attendere con calma che l’incubo finisca. Sarà scagionata e rimessa in libertà, ma la sua vita non potrà essere mai più quella di prima.
Ad aprile 2018 il volume “Come una lama” è uscito in una seconda edizione, a cui sono stati aggiunti un testo inedito dell’autrice e un introduzione di Massimo Cirri.
La storia di Maria Vittoria Pichi è stata tra quelle raccontate nella seconda stagione del programma tv “Sono Innocente“, condotto da Alberto Matano, con la consulenza di Errorigiudiziari.com.