Il presidente della Camera penale di Napoli: “Troppo carcere preventivo causa ingiuste detenzioni record"

“È sempre sbagliato attribuire genericamente colpe ai magistrati. Ma l’ingiusta detenzione non può essere considerata un aspetto fisiologico del processo”, dice l’avvocato Attilio Belloni, presidente della Camera penale di Napoli, che commenta i dati sul record di richieste di indennizzo, 308 in un anno, di cui 146 accolte, costate allo Stato 4,2 milioni di euro.

 

Avvocato Belloni, dunque lei non è d’accordo con il presidente dell’ottava sezione penale della Corte di Appello, Giuseppe De Carolis, convinto che l’ingiusta detenzione non sia una “patologia”, ma piuttosto “una falla del sistema“?
“Credo che il problema vero sia rappresentato dall’abuso della custodia cautelare. Quello che doveva essere uno strumento eccezionale, è diventato un’anticipazione della pena che viola il principio costituzionale della presunzione di innocenza. Non lo sostengono solo gli avvocati, ma anche Papa Francesco: “La carcerazione preventiva  –  ha detto il Pontefice  –  costituisce un’altra forma contemporanea di pena illecita occulta, al di là di ogni patina di legalità’. Ecco perché sollecitiamo una riforma”.

 

Di che tipo?
“Vanno introdotti limiti legali rigidi, in modo da ridurre sensibilmente la discrezionalità del giudice nell’applicazione delle misure cautelari. Basti pensare che un’alta percentuale di ordinanze viene annullata o riformata dal Riesame. Questo abuso, inoltre, contribuisce in maniera determinante al sovraffollamento e al trattamento disumano dei detenuti: al 31 dicembre 2014, su 7188 reclusi negli istituti della Campania, 1383 sono in attesa di giudizio di primo grado. In questo modo, la partita si gioca tutta nella fase cautelare, a discapito della inviolabilità della persona e della centralità del dibattimento”.

 

Che pensa della volontà del di introdurre nuove norme in materia di responsabilità civile dei magistrati?
“L’avvocatura penale è favorevole a una riforma, sia pure in forma indiretta, come peraltro impone l’Unione Europea”.

 

Ma così non si rischia di condizionare negativamente la giurisdizione?
“Purtroppo l’attuale sistema ha dimostrato di non funzionare. Dall’approvazione della legge Vassalli a oggi sono state emesse solo nove condanne per responsabilità civile dei magistrati. E non basta l’indennizzo per ingiusta detenzione a garantire il cittadino dagli errori”.

 

(fonte: Dario Del Porto, Repubblica Napoli, 20 gennaio 2015)