arrestato da innocente

Processato e condannato per un errore del computer

Per l’errore di un computer nessuno sapeva che era detenuto nel carcere romano di Regina Coeli. Così è stato processato, a sua insaputa, e condannato per rapina. Ora la sentenza è stata annullata e l’uomo è tornato in libertà. A determinare il caso di malagiustizia è stato un errore del computer del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che aveva comunicato al Tribunale la scarcerazione di Marcello B., quando in realtà era in cella.

I giudici della quinta sezione, gli stessi che lo avevano condannato Marcello B. a 2 anni e 10 mesi di reclusione, accogliendo il ricorso dell’avvocato Riccardo Radi, hanno annullato la sentenza.

«Il processo sarà rifatto – spiega l´avvocato Radi – Dopo aver dimostrato l´errore tecnologico, ho provato che al momento della condanna Marcello B. era detenuto e quindi perfettamente rintracciabile. E invece il mio assistito non ha mai ricevuto alcuna notifica e non è mai stato accompagnato in Tribunale per poter esercitare il diritti di difendersi».

 

(fonte: la Repubblica, 6 ottobre 2008)