Risarcimenti, il Parlamento vuole quadruplicarli

Per una volta, il fumo farà bene a qualcuno. Ai cittadini che sono stati in carcere senza motivo, ed esempio, che sono moltissimi. E che in un futuro prossimo avranno diritto ad un risarcimento quadruplicato per gli svarioni di pubblici ministeri e tribunali.
La proposta di moltiplicare per quattro il tetto dei 516 mila euro (portandolo a due milioni), l’ha presentata in Parlamento, sotto forma di disegno di legge, il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Edmondo Berselli, uno che nella vita fa l’avvocato e che conosce bene i problemi della macchina giudiziaria: «Era tempo che questa somma venisse adeguata al danno reale che una carcerazione ingiusta può provocare ad un cittadino che non ha commesso reati», spiega il senatore.
Il suo disegno di legge si compone di due articoli semplicissimi: il primo porta a due milioni di euro l’entità della riparazione per ingiusta detenzione; il secondo individua in un aumento delle tasse sui tabacchi lo strumento per mettere insieme la cassa necessaria. Che dovrà essere cospicua: trenta milioni di euro solo per il 2008 e ben sessanta dal 2009, secondo le previsioni che lo stesso Berselli ha inserito nel disegno di legge che di recente ha ottenuto la copertura finanziaria. Fanno novanta milioni di euro in due anni: una cifra da capogiro tenuto conto del fatto che si tratta di spese che non sono ineluttabili, come le altre, stratosferiche, che già sono imposte dalla eccessiva durata dei processi.
La nuova legge farà impennare i registratori di cassa, anche se finora non sembra che si sia andati al risparmio. Dal Servizio Centrale per gli Affari Generali del ministero dell’Economia fanno sapere che nel quinquennio 2003-2007 sono stati pagati ben 213 milioni di euro per risarcire carcerazioni illegittime e sentenze sbagliate.
L’analisi delle cifre anno per anno consente di individuare un picco di risarcimenti nel 2003: ben 45,100 milioni di euro, che via via sono scesi fino ad arrivare ai 29,097 milioni del 2007. Se la somma totale è in discesa, non cala la preoccupante inclinazione degli organi inquirenti a procedere con leggerezza ad arresti che poi vengono giudicati ingiusti. Scomponendo i dati del ministero, si scopre infatti che la quasi totalità dei rimborsi viene elargita a persone costrette a trascorrere periodi di custodia cautelare in carcere per accuse che poi non reggono l’esame del processo: si passa dai 43,337 milioni del 2003 ai 26,950 milioni di euro del 2007, per un totale di quasi 207 milioni di euro per i cinque anni presi in esame, sui 213 milioni dei risarcimenti totali. Nella stragrande maggioranza dei casi, le persone che chiedono e ottengono il risarcimento sono italiane; sulle 3.600 pratiche di risarcimento liquidate dal 2003 al 2007, infatti, solo 391 di queste riguardavano cittadini stranieri.

(Fonte Il Messaggero, 11-9-2008 – Massimo Martinelli)