Paolo Grimoldi Lega

Grimoldi (Lega Nord): “Agli innocenti pubbliche scuse per legge da parte dei Pm”

Chi finisce in custodia cautelare da innocente può fare domanda per ottenere un indennizzo, la riparazione per ingiusta detenzione. Chi viene assolto in seguito a un processo di revisione, può avviare la causa di risarcimento per errore giudiziario. Ma anche la somma più ingente ottenuta dallo Stato per la carcerazione subita ingiustamente non può restituire qualcosa che per tutti gli innocenti in manette è un bene inestimabile: la dignità. È questo ragionamento che sta alla base di una proposta di legge che Paolo Grimoldi, deputato della Lega nord, ha presentato alla Camera dei Deputati nelle scorse settimane. L’obiettivo? Imporre le “pubbliche scuse” da parte dei pubblici ministeri.

L’idea di Grimoldi è di non limitarsi solo alle vittime di ingiusta detenzione o errori giudiziari: “Questo progetto di legge ha l’obiettivo di includere, oltre a coloro che subiscono una detenzione, anche le ingiuste accuse che vedono persone irrimediabilmente danneggiate già nella fase di indagine, in particolare nei casi in cui viene riportata la notizia dai mass media. Infatti, sono pesanti le conseguenze familiari, affettive, professionali, economiche e di immagine per notizie di stampa e servizi televisivi riguardo a coloro che, in qualità di indagati anche senza un provvedimento cautelare, si trovano con il proprio nome in articoli di stampa e servizi televisivi di cronaca giudiziaria. Se in presenza di un’ingiusta detenzione o di errore giudiziario l’istituto della riparazione prevede un risarcimento economico a favore della vittima dell’indebita custodia cautelare, il presente progetto di legge intende introdurre il provvedimento delle pubbliche scuse da parte della Procura inquirente per chi è stato prosciolto con sentenza irrevocabile perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato o per il procedimento che è stato archiviato”.

Per Grimoldi “le pubbliche scuse costituiscono un provvedimento teso a salvaguardare la dignità, l’onore e il rispetto della persona colpita da accuse ingiuste e riabilitarla pienamente davanti all’opinione pubblica. Tale provvedimento non comporta alcun esborso economico per lo Stato, ma rappresenta solo un atto morale di ammissione di responsabilità verso una persona che per l’accusa subita è stata, di fatto, diffamata. Questo provvedimento mira inoltre a responsabilizzare gli stessi pubblici ministeri nell’esercizio della loro azione. Sono certo che tutte le forze politiche presenti in Parlamento daranno il loro contributo per questa proposta di legge”.

 

(fonte: Dire)

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