Non era droga ma un afrodisiaco

Assolti “perché il fatto non costituisce reato”. La sentenza del gip, Marco Dovesi, riabilita quei due fidanzati che il 17 novembre del ’99 erano finiti in carcere con un’accusa pesante: spaccio di droga.
F.G., 31 anni, assicuratore e N.T., 24, entrambi di Asti, erano stati arrestati mentre stavano rientrando a casa su una “Brava”. A bordo dell’auto e nel loro alloggio in corso Savona i carabinieri avevano trovato 6 chili di una sostanza scambiata per marijuana ma che era poi risultata essere canapa tessile, oltre ad alcuni flaconi di quello che era sembrato un allucinogeno.
Invece, i successivi riscontri di laboratorio, avevano permesso di accertare che si trattava di un “vasodilatatore” con effetti afrodisiaci, in libera vendita in Svizzera dove era stato acquistato con regolare scontrino. Considerati infine per stretto uso personale 50 grammi di hashish trovati durante la perquisizione.
Il gip ha accolto l’istanza di assoluzione presentata dall’avvocato Roberto Caranzano (il pm Enrico Corucci aveva chiesto invece una condanna a 8 mesi di reclusione). Resta l’amarezza per “quei 13 lunghissimi giorni di detenzione, con l’accusa pesante, pesantissima, di spaccio”, dichiara F.G.. E aggiunge: “Dopo quella vicenda ho perso anche il lavoro. E’ stata un’esperienza terribile, che non auguro a nessuno”. L’avvocato Caranzano ha preannunciato che chiederà un risarcimento per i danni causati “dall’ingiusta detenzione dei due fidanzati”.

(Fonte: la Stampa, 28 ottobre 2001)