Ma quali mafiosi, quegli uomini sono innocenti…

Saranno risarciti per l’ingiusta detenzione subìta due degli arrestati nel corso dell’operazione Asso, blitz che nel 1999 vide le forze dell’ordine far scattare le manette ai polsi di 23 persone.

La Corte d’Appello di Torino ha accolto la richiesta di risarcimento avanzata dall’avvocato Domenico Capristo di Domodossola per C. Z. e S. P. I due rimasero in carcere in attesa di giudizio: poi il Tribunale di Verbania li assolse assieme agli altri 21 indagati.

L’anno scorso l’avvocato domese aveva ottenuto anche il risarcimento per S. P., che per 479 giorni di prigione ricevette dallo Stato 110 mila euro. C. S. e S. P. rimasero chiusi in carcere rispettivamente 365 e 545 giorni.

Facevano parte del gruppo di persone che era stato accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Vista la loro innocenza sancita dal Tribunale, ricereveranno rispettivamente 107 mila euro e 97 mila euro.

“Una detenzione che ha peggiorato le condizioni di salute di S. P., allora invalido al 100 per cento e che oggi si è dovuto a sottoporre ad interventi chirurgici alla schiena”, spiega l’avvocato Capristo. “Certo i soldi che lo Stato mi dà non sopperiscono ad un anno di carcere – spiega invece C. Z. – ma sono stato riconosciuto innocente e questo per me è molto importante. Ho ritrovato il lavoro anche grazie alla stima che godevo tra alcuni colleghi insegnanti che hanno sempre avuto fiducia in me. Mi trascino dei problemi: non dormo, ho paura a stare solo. Ma credo ancora nella giustizia perché questa sentenza di assoluzione mi conforta. Un’amarezza? Il giudizio di chi allora mi giudicò pur senza conoscermi dandomi del mafioso”.

(Fonte: La Stampa, 3 marzo 2005)