Inchiesta "Alta mafia", nessun risarcimento per gli assolti

I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato le richieste di risarcimento per ingiusta detenzione avanzate da una decina di imputati del processo scaturito dall’inchiesta “Alta mafia”. Nel blitz del 29 marzo 2004 furono coinvolti anche l’ex assessore regionale ai lavori pubblici Vincenzo Lo Giudice , l’allora sindaco di Canicattì Antonio Scrimali e l’ex presidente dello Iacp di Agrigento Salvatore Failla .

.Per la Suprema Corte gli arrestati “non avrebbero fatto di tutto per evitare i sospetti su di loro e per questo motivo sarebbero finiti giustamente in carcere ed hanno subito un regolare processo”.

Un primo pronunciamento in tal senso era già venuto dalla Corte d’Appello di Palermo , con una sentenza analoga nei confronti di coloro che avevano presentato la richiesta di risarcimento danni allo Stato per ingiusta detenzione dopo essere stati coinvolti nell’inchiesta della Dda di Palermo che portò in carcere oltre 40 persone tra politici, imprenditori, funzionari, professionisti e mafiosi delle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.

Dopo questo pronunciamento gli esclusi dal risarcimento danni potranno presentare ricorso alla Corte di Giustizia Europea .

(fonte: Markez, BlogSicilia, 15 settembre 2011)