Da Napoli a Roma, ecco la classifica delle vittime dei Pm

Oltretevere (lato sinistro) ancora oggi, sebbene la situazione non sia così grottesca, i tempi restano lunghi. Il record spetta a Giuseppe Gulotta, che ha scontato 22 anni per un duplice omicidio mai commesso.

 

Ma il problema è anche che la richiesta di indennizzo si prescrive due anni dopo la sentenza definitiva. E spesso la «vittima», appena uscita dal carcere, non è nelle migliori condizioni psico-fisiche per organizzare la causa. Poi, tra la sentenza che accoglie la richiesta di riparazione per ingiusta detenzione e la liquidazione della somma, non dovrebbero passare più di 180 giorni. Ma il termine non sempre viene rispettato e non è raro che si aspetti due-tre anni.

 

Si può anche stabilire una «classifica» geografica dell’ingiusta carcerazione, grazie ai dati raccolti in collaborazione con il sito www.errorigiudiziari.com. L’anno scorso i casi sono stati 964 e quelli di errore giudiziario 13, per un totale di 977.

La «maglia nera» spetta a Napoli, con 192 casi e 4.425.370 euro risarciti. Segue Catanzaro, con 82 episodi e oltre 3 milioni. Al terzo posto Reggio Calabria (67 casi e 2.199.843), poi vengono Lecce (97 e 1.566.373 milioni) e Palermo (44 e 1.546.166). Nella Capitale, invece, gli sbagli sono stati 67 e sono costati un milione e 137.111 euro.

 

I giudici più «precisi» sono i tarantini, con appena due casi e appena 7.248 euro spesi. Negli ultimi dieci anni Napoli ha totalizzato il maggior numero di assoluzioni e risarcimenti, con 8000 richieste,un terzo delle quali accolte.

E non è tutto. Focalizzando l’attenzione sul periodo 2003-2007 tra i distretti di Corte d’appello con più procedimenti pendenti «vince» sempre il capoluogo campano, con 497 cause. Seguono a ruota Bari (382) e Catanzaro (246). I distretti più «virtuosi»: Campobasso, con un solo procedimento pendente, Trento (3) e Bolzano (3).

 

Infine, sempre nello stesso lustro, l’anno in cui si è speso di più tra errori e detenzioni è il 2004, con 55.092 milioni. Il costo totale di una svista investigativa o di una cattiva valutazione degli indizi è stato di oltre 212 milioni. Basti pensare che uno dei provvedimenti del governo Letta prevede un fondo di 200 milioni per i mutui alle giovani coppie. Vi pare poco?

 

(fonte: Maurizio Gallo, il Tempo, 16 settembre 2013)