Trans fu messo in una cella troppo fredda. «Una tortura, chiedo i danni allo Stato»

Chiederà ora il risarcimento allo Stato per ingiusta detenzione. Helton Oliveira Dos Santos, transessuale brasiliano di 29 anni, fu arrestato dai carabinieri la sera del 5 gennaio scorso. Portato in caserma, fu rinchiuso in una cella di sicurezza. Ma senza il soprabito, trattenuto all’esterno per motivi di sicurezza, e in pieno inverno in una stanza senza infissi; intirizzito dal freddo tentò la fuga.

Il giovane era stato portato in caserma e arrestato con l’accusa di evasione in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, che gli consentiva però di continuare il suo lavoro di collaboratore domestico a Ponticelli, purché il suo rientro nell’ abitazione di Pianura non avvenisse dopo le 18.30. Nel quotidiano controllo effettuato dai militari alle 19.05 Dos Santos non era in casa. I militari gli telefonano e il giovane risponde che era imbottigliato nel traffico, tanto che poco dopo, erano le 19.57, fece ritorno a casa. Ma fu arrestato lo stesso, e portato nella camera di sicurezza della caserma di Pozzuoli.

La mattina successiva, dopo la gelata notturna con la scusa di dover andare in bagno, si fece aprire la porta della cella e tentò la fuga, ma venne subito bloccato. Non senza difficoltà. I carabinieri riportarono infatti alcune contusioni e lo denunciarono per lesioni. Istruito il processo, il giudice lo ha assolto da tutte le accuse. Nelle motivazioni della sentenza – che nel frattempo è diventata definitiva perchè non c’è stato ricorso in appello – il giudice ha criticato le condizioni della camera di sicurezza della caserma di Pozzuoli, non solo gelida ma anche ai limiti della vivibilità, e «di particolare disagio» per il giovane che vi trascorse l’intera notte, nonostante le proteste e le richieste di avere un trattamento migliore. Il giovane, come aveva chiesto il suo difensore, è stato assolto anche dall’accusa originaria di evasione perchè il fatto non sussiste e da quelle successive di tentativo di evasione, resistenza e lesioni per non aver commesso il fatto.

(fonte: Francesco Parrella, Corriere del Mezzogiorno, 8 luglio 2011)