Responsabilità civile dei magistrati, solo l'1% le cause vinte

Soltanto l’1% delle cause intentate dal 1988 ad oggi contro lo Stato volte ad ottenere un risarcimento per gli errori giudiziari dei magistrati sono state vinte.

Lo ha detto oggi il deputato del Pdl Manlio Contento, riferendo il contenuto di un’audizione dell’avvocato generale dello Stato, Ignazio Francesco Caramazza, alla commissione Giustizia della Camera.

Il testo della relazione dell’Avvocatura generale non è disponibile, trattandosi di un’audizione informale, ma Contento, che con il Pdl sostiene l’idea di una nuova legislazione più dura sulla responsabilità civile delle toghe, ne ha riferito alcuni contenuti.

“Su circa 400 cause finora intentate per gli errori dei giudici, soltanto quattro si sono concluse con la condanna dello Stato, solo l’1%”, ha detto Contento.

”Da questi dati emerge più che mai l’esigenza di riformare la legge sulla responsabilità civile dei magistrati rendendola adeguata ai parametri comunitari”, ha aggiunto il deputato — uno dei responsabili della giustizia del Pdl che ha presentato diverse proposte di legge di riforma, una delle quali sulla modifica della commissione disciplinare del Csm.

La legge in vigore prevede la possibilità di fare causa allo Stato per “i danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie”. Sarà poi lo Stato, eventualmente, entro un anno dal risarcimento, esercitare un’azione di rivalsa nei confronti del magistrato.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, indagato da ultimo per concussione e prostituzione minorile nella vicenda di Ruby e delle feste di Arcore, ha promesso ieri che cambierà questa legge in modo da poter citare in giudizio direttamente i magistrati.

Ma ha annunciato che intanto farà causa allo Stato, accusando i magistrati di Milano che hanno presentato la richiesta di processarlo per quei due reati di svolgere “pratiche che violano la legge e vanno contro il Parlamento”.

(fonte: Roberto Landucci, Reuters, 10 febbraio 2011)