Italia, Paese degli errori giudiziari. La gente ha paura

Paola Severino, docente di diritto penale alla facoltà di giurisprudenza presso l’università Luiss, ha dichiarato qualche giorno addietro che in Italia, tra il 2003 e il 2007, sono stati commessi 200.000 errori giudiziari nel solo ambito penale. Per motivi strettamente statistici, gli errori non possono che essere in numero maggiore. Chi immagina il problema, si aspetta che esso abbia dimensioni considerevoli, ma certamente non si riesce a concepire un numero così alto, al di fuori di qualunque parametro valutativo e di qualsivoglia logica.
Sono cifre che fanno paura. Provate ad immaginare un grande ospedale dove al proprio interno i camici bianchi commettano 200.000 errori medici in quattro anni. Sarebbe un ecatombe, un genocidio di massa. I cittadini non avrebbero la minima fiducia. Sorrido quando in televisione sento appelli che invitano le persone a collaborare alle indagini. Giustissimo partecipare, ma la gente ha paura di rimanere invischiata in qualche procedimento penale, la gente non ha fiducia.
In un recente fatto di cronaca un cittadino ha raccontato quello che aveva visto. Non è stato creduto, e anche denunciato per procurato allarme e false dichiarazioni. Poi ci hanno ripensato, e adesso è diventato un testimone attendibile.
La gente non si fida, ha paura. L’immagine che da di se una parte della giustizia finisce con l’allontanare il cittadino onesto da qualunque desiderio di partecipazione.
Tornando agli errori giudiziari, non oso pensare quanti se ne commettono tutti i giorni quando si tratta il Diritto di Famiglia. A mio avviso, quando un bambino perde il rapporto relazionale ed affettivo con un genitore è la più grande lesione che il sistema giudiziario possa causare nei confronti dell’intera nazione, oltre a determinare lo stesso scadimento di credibilità di cui abbiamo parlato prima. In senso assoluto la “perdita” anche di un solo bambino è la misura del fallimento di una istituzione di garanzia. E’ un errore gravissimo in quanto lede profondamente la dignità del singolo e mortifica la collettività in spregio, oltretutto, dei dettami costituzionali.
In medicina la perdita di un solo paziente determina negli operatori un profondo senso di frustrazione. I sanitari, affinchè l’errore (sempre che vi sia stato) non si ripeta, si confrontano tra loro per molto tempo e mettono in atto tutte le strategie al fine di scongiurare altre perdite. Nel Diritto di Famiglia, tutti i giorni da 40 anni, perdiamo bambini senza che nessuno si prodighi a cambiare rotta.
Si tratta di errori, troppi errori….talmente tanti che sembra esserci la volontà di lasciare le cose come stanno.

Salvatore Garofalo

(fonte: Adiantum , 24 dicembre 2010)