Il vigile urbano che non uccise il chirurgo

A vent’anni di distanza da uno dei più celebri delitti irrisolti di Reggio Emilia, viene accusato di un omicidio che non ha commesso. E gliene serviranno altri otto perché la sua innocenza venga acclarata.

SCHEDA

Pietro Fontanesi

Reggio Emilia (Reggio Emilia)
  • Anno
  • 2019
  • Reato
  • Omicidio
  • Avvocato
  • Giancarlo Tarquini, Giovanni Tarquini
  • Giorni di detenzione in carcere
  • 150 (arresti domiciliari)
  • Errore
  • Perizie
  • Risarcimento
  • Concesso
Pietro Fontanesi
Pietro Fontanesi.

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1992 viene ucciso il chirurgo Carlo Rombaldi. Il professionista viene freddato a colpi di pistola davanti al garage della sua abitazione di via Filzi, a Reggio Emilia, mentre rincasava da una cena con alcuni colleghi. Le indagini per appurare il responsabile del delitto non porteranno a nulla e il caso verrà archiviato senza alcun colpevole. Ma a vent’anni di distanza dai fatti, verrà riaperto grazie a una nuova pista investigativa che si concentra su un vicino di casa della vittima: Pietro Fontanesi. Ma si tratta di una pista sbagliata, perché il nuovo accusato dell’omicidio non c’entra. E resterà vittima di un errore giudiziario, assai simile ad altri accaduti in precedenza.

Uno dei “cold case” più famosi di Reggio Emilia viene riaperto nel 2012. Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani individuando nel vigile urbano in pensione Pietro Fontanesi, all’epoca 72 anni, il possibile colpevole. L’uomo possedeva un’arma (detenuta legalmente) considerata compatibile con quella usata per uccidere il chirurgo Rombaldi. E ci sarebbe anche un movente: dissidi tra vicini di casa, secondo la Procura. Per questo, Fontanesi fu arrestato e costretto a passare 150 giorni agli arresti domiciliari.

Pietro Fontanesi
Pietro Fontanesi in una pausa di un processo.

Ma Pietro Fontanesi è uscito assolto in tutti e tre i gradi di giudizio, anche alla luce di quanto emerso da perizie balistiche e nuovi accertamenti non disponibili all’epoca dell’omicidio.

Dopo la sentenza della Cassazione, che nel marzo 2017 ha giudicato inammissibile il ricorso della Procura Generale contro il verdetto di secondo grado, la difesa di Fontanesi (rappresentata dagli avvocati Giancarlo e Giovanni Tarquini) presenta istanza di riparazione per ingiusta detenzione. E il 7 ottobre 2019 la Corte d’Appello di Reggio Emilia accoglie la domanda, disponendo nei confronti di Pietro Fontanesi (ormai quasi ottantenne e in precarie condizioni di salute) la liquidazione di un somma a titolo di indennizzo. Gli avvocati difensori dell’ex vigile urbano hanno ritenuto di non diffonderne l’entità.

Il 20 marzo 2021 Pietro Fontanesi muore all’ospedale di Santa Maria Nuova, a Reggio Emilia, dopo una lunga malattia che aveva cominciato a manifestarsi già poco prima dell’assoluzione definitiva.

(fonti: Reggionline, Il Resto del Carlino)

Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2021

Per approfondire:

Articoli correlati