Usa, scagionato dal dna dopo 20 anni in carcere
Dopo aver passato vent’anni in carcere con l’accusa di stupro e omicidio, Kenneth Ireland è stato rimesso in libertà lo scorso 5 agosto, dopo che il test del dna lo ha finalmente scagionato.
Dopo aver passato vent’anni in carcere con l’accusa di stupro e omicidio, Kenneth Ireland è stato rimesso in libertà lo scorso 5 agosto, dopo che il test del dna lo ha finalmente scagionato.
Un giovane operaio albanese abitante a San Concordio è stato prosciolto dall’accusa infamante di aver partecipato come autista al massacro della baby prostituta albanese Laureta Josifi trovata carbonizzata nel maggio 1998.
L’entità dell’indennizzo dovuto per un periodo di custodia cautelare in carcere da innocenti dipende da molti fattori. La storia di un uomo arrestato e in seguito assolto, che avrà una somma limitata perché ha indotto gli inquirenti a credere che fosse in qualche modo colpevole.
Peggio della giustizia lenta c’è solo la giustizia sbagliata. E se c’è un caso recente che ha riassunto i due vizi, è quello che ha coinvolto tre poliziotti in servizio all’allora commissariato di via Baldinucci.
Novemilacinquecentocinquantasette. Cioè, in cinque anni è stato accertato l’arresto ingiusto di quasi diecimila persone – diecimila persone!. Che poi vuol dire una media di circa cinque al giorno. Cinque persone ogni giorno ingabbiate senza che ce ne fosse motivo.
L’attrice che diventò famosa grazie ai film con Tinto Brass ricostruisce la vicenda giudiziaria che l’ha vista involontaria protagonista e dalla quale – dopo sei anni ed alcuni mesi anche di arresti domiciliari – è uscita innocente così come ne era entrata.
Le autorità cinesi hanno risarcito con 66.593,36 yuan (9.200 dollari) una donna erroneamente condannata a morte e rilasciata dopo aver trascorso più di due anni in carcere, riportano media locali.
La partecipazione di un imprenditore a un pranzo organizzato da un clan della criminalità organizzata, e finalizzato alla discussione di appalti nella pubblica amministrazione, non costituisce un valido indizio di colpevolezza per mettere l’operatore economico in custodia cautelare in carcere.
L’inefficienza dei tribunali italiani “non è uguale su tutto il territorio nazionale”: parte da questo presupposto l’ex presidente della Camera, Luciano Violante, per rilanciare l’idea di un’indagine da parte del ministero della Giustizia su cui basarsi per una riforma efficace.
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