Almeno 2 milioni di euro in favore della persona che abbia subito un periodo di custodia cautelare in conseguenza di un’accusa per la quale in seguito sia intervenuto il proscioglimento. È quanto prevede un disegno di legge presentato oggi dal presidente della Commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli, che intende così modificare il comma 2 dell’articolo 315 del codice di procedura penale.
Infatti il nostro codice fissa in euro 516.456,90 il limite per l’equa riparazione, cifra che per Filippo Berselli, nove anni dopo dall’ultimo aggiornamento, è eccessivamente ed decisamente basso. “Troppo basso – sottolinea Berselli nella relazione che accompagna il ddl formato da due articoli – se consideriamo il gravissimo pregiudizio, spesso irreparabile sofferto dai soggetti, in conseguenza di un addebito, poi rivelatosi infondato, abbiamo patito la privazione della libertà, il pubblico discredito e l’onta di un pregiudizio penale”.
Berselli ricorda che la durata complessiva della custodia cautelare prevista dal codice attuale può arrivare, per i reati più gravi, sino a sei anni per cui nel caso non infrequente di una persona che avesse sofferto un così lungo periodo detentivo e poi prosciolta potrebbe ricevere a titolo di equa riparazione la somma massima di euro 516.456,90, equivalente ad euro 235,82 per ognuno dei circa 2.190 giorni di carcere.
(Fonte: Quotidiano Nazionale, 9 luglio 2008)