Pioggia di soldi su Mr Antrace. "Non è lui il colpevole"

Il responsabile dell’attacco all’antrace nel 2001 non è stato ancora scoperto e l’ex principale sospetto — Steven Hatfill— è stato risarcito con 4,6 milioni di dollari. Un «premio » che dovrà pagare il Dipartimento della Giustizia americano, accusato di averlo indicato alla stampa come «persona di interesse». Una vittoria per lo scienziato militare considerato per molto tempo come l’untore iniziale.
Lo hanno pedinato, rovesciato come un pedalino ma alla fine si sono dovuti arrendere. Hatfill non c’entra o perlomeno non sono riusciti a provare il suo coinvolgimento. I vigili del fuoco stavano ancora scavando tra le macerie delle Torri Gemelle quando partono le prime lettere contenenti l’antrace, una potente e letale sostanza batteriologica. Gli involucri vengono spediti tra il 17 e il 18 settembre. Destinatari giornali e tv. Tra il 6 e il 9 ottobre la seconda ondata con le lettere inviate a membri del Congresso. Vengono contaminati fattorini, impiegati della posta, un’infermeria, un pensionato. Vivono in Florida, New York, Washington, Connecticut. Per alcuni è chiaro come è avvenuto il contatto: lavoravano negli uffici dove arriva la posta. Ma è un mistero il caso dell’infermiera Kathy Nguyen, dipendente di un ospedale di New York. Come è stata contaminata dall’antrace? L’attacco batteriologico alimenta la paura per un nemico invisibile. Scatta una gigantesca indagine — in codice «Amerithrax» — affidata ad un team interforze.
Oltre alla Cia, vi partecipa l’Fbi con 21 agenti e una squadra di ispettori delle Poste. All’inizio si ritiene che le lettere siano state spedite da affiliati ad Al Qaeda, poi viene chiamato in causa Saddam Hussein. Ma le piste mediorientali sono poi messe da parte perché l’analisi della polvere spinge a considerare un «lavoro interno». L’antrace potrebbe essere uscita da un laboratorio militare americano. Successive analisi restringono il focus su Fort Detrick, Maryland, sede del centro ricerche per la guerra batteriologica. Ed è così che la lente degli investigatori si sposta su Steven Hatfill. Brillante scienziato, ha lavorato per il Pentagono, ha condotto studi sull’antrace in Rhodesia. Il suo nome finisce sulle prime pagine dei giornali. Soffiate che costeranno care allo stato: il risarcimento è dovuto proprio a quella fuga di notizie. Paga il governo ma pagano anche alcuni mass media — come Vanity Fair — trascinati in tribunale dal combattivo Hatfill. Con lo scienziato apparentemente fuori dall’indagine, gli uomini di Amerithrax seguono altri sospetti, tutti legati a Fort Detrick. Nella lista figurano un ex vice comandante e due ricercatori. L’Fbi ha eseguito nel marzo di quest’anno dei test comparando la grafia delle lettere avvelenate con quella degli osservati speciali. In uno scambio di email, rivelato da Fox News, due studiosi di Fort Detrick parlano chiaramente di un loro collega come possibile fonte della «polvere». Una seconda teoria, elaborata da Ed Lake, uno dei tanti appassionati del caso, irride gli inquirenti. Per lui la grafia delle missive è quella di un bambino. E sostiene che l’antrace è stata rubata da uno scienziato nel New Jersey che l’ha poi ceduta ad un complice. Hatfill «è la vittima di un complotto »—afferma—e l’obiettivo delle lettere era quello di mettere in guardia l’America.
(Fonte: Corriere della Sera; Guido Olimpio)