Solo un magistrato l’anno rimosso per illeciti disciplinari

Nell’ultimo decennio in Italia la media dei magistrati rimossi dall’ordine giudiziario per gravi illeciti disciplinari e’ pari uno ogni anno. Eppure, nella classifica della severita’ delle sanzioni applicate ai suoi membri, la magistratura italiana si trova al sesto posto fra tutti i Paesi che compongono il Consiglio d’Europa. Lo rivela un’inchiesta pubblicata sul numero di febbraio del mensile free press Pocket.

I magistrati fanno notare che rispetto ad altre ”caste” (avvocati e giornalisti ma soprattutto politici) il loro sistema disciplinare e’ piu’ che efficiente: se nel 2008 le sanzioni disciplinari hanno colpito meno dello 0,5% dei magistrati, quando si parla di avvocati il numero scenderebbe a meno dell’uno per mille. Le cause intentate dai cittadini vittime di ingiusta detenzione o errori giudiziari, negli ultimi dieci anni sono costate allo Stato italiano circa 400 milioni di euro.

L’indagine, basata sui dati della Commissione europea per l’efficacia della giustizia, rivela anche che in Italia il rapporto tra lo stipendio lordo di un giudice con soli cinque anni di carriera e il salario medio annuale degli italiani e’ di circa quattro a uno, con la forbice destinata ad allargarsi nel tempo. Magistrati italiani che tuttavia non possono essere considerati come i paperoni d’Europa: se andiamo a confrontare i dati delle retribuzioni con quelli degli altri 46 Paesi esaminati nel dossier, scopriamo che lo stipendio lordo iniziale dei giudici italiani si colloca al 19* posto e quello dei procuratori al 15*, per poi rientrare nella top ten a fine carriera.

Quanto al carico di lavoro, la dimensione del contenzioso civile in Italia e’ un qualcosa di unico (Russia a parte), anche se circa il 95% viene definito ogni anno: risultato a prima vista brillante, che tuttavia non evita un ulteriore accumulo per l’anno successivo. Stesso risultato in ambito penale: l’Italia e’ al primo posto per numero dei processi nuovi portati davanti al tribunale di primo grado per le infrazioni gravi, ma non riesce a definirli tutti.

(fonte: Asca , 28 gennaio 2011)