L'errore giudiziario. L'affaire Dreyfus, Zola e la stampa italiana

Il presente studio non vuole essere una ricostruzione dettagliata di tutte le fasi dell’affaire Dreyfus. Esiste già un’ampia bibliografia che peraltro abbondantemente cito e alla quale rimando per tutti gli approfondimenti del caso: la parziale ricostruzione, si arresta cronologicamente al gennaio 1898, data di pubblicazione del J’accuse.

 

Ho cercato di evitare la pratica di riscrivere una vicenda copiando da altri scrittori per poi farla passare ai lettori come una novità: sull’affaire, è bene chiarire, non ci sono nuove scoperte, gli archivi sono stati saccheggiati da generazioni di scrittori, quindi l’unica pratica che ritengo onesta per chi scrive e chi legge è quella di interpretare alcuni episodi chiave illuminandoli con la luce del presente e cercare di dare maggior risalto a situazioni e personaggi che per diversi motivi sono stati posti in secondo piano da studi precedenti.

 

Il presente lavoro vuole essere in primo luogo una riflessione e un dialogo sulla giustizia e sui perversi meccanismi dell’ingiustizia di ieri e di oggi, che trova particolare ispirazione da due maestri: Alessandro Manzoni e Leonardo Sciascia.Per quanto riguarda il ruolo degli intellettuali nell’affaire, è stato mio preciso interesse mettere in rilievo e far conoscere una figura di primo piano, Bernard Lazare, straordinario personaggio ingiustamente dimenticato e inevitabilmente oscurato dall’ombra del gigante Émile Zola. Di Bernard Lazare presento per la prima volta in traduzione italiana la Lettera al signor Trarieux.Di Zola, più che soffermarmi sulla sua vicenda giudiziaria (non manca anche in questo caso una ricca bibliografia), ho cercato di evidenziare soprattutto le ragioni della sua scelta politica e il percorso umano seguito.

 

Inoltre ripropongo ai lettori il J’accuse in una nuova traduzione e corredato da un apparato di note per renderlo autosufficiente alla lettura; segue l’autodifesa di Zola al processo che lo ha visto ingiustamente condannato.

 

Propongo inoltre un’ampia antologia di articoli dei maggiori quotidiani e riviste italiani dell’epoca. Così il lettore potrà liberamente formarsi un’opinione personale sulla figura di Zola e del suo importante ruolo nella cultura europea.