Cina, condannata a morte, viene assolta e risarcita

Le autorità cinesi hanno risarcito con 66.593,36 yuan (9.200 dollari) una donna erroneamente condannata a morte e rilasciata dopo aver trascorso più di due anni in carcere, riportano media locali.
Si tratta di circa un decimo dell’indennizzo chiesto da Liu Cuizhen, originaria della provincia di Shanxi e riconosciuta colpevole nel 2003 dell’omicidio del suo ex marito, trovato morto nell’abitazione della donna.
In relazione all’omicidio, Liu era stata condannata a morte nell’ottobre 2004, tuttavia in seguito al ricorso presentato all’Alta Corte provinciale di Shanxi, la sua condanna capitale era stata annullata per mancanza di prove nel luglio 2005, ed il suo caso archiviato.
Per aver trascorso 796 giorni dietro le sbarre, la donna aveva chiesto che il Tribunale Intermedio e la procura della città di Xinzhou la risarcissero con 600.000 yuan. La Corte provinciale di Shanxi ha invece ordinato un risarcimento di 66.593,36 yuan, corrispondenti a 83,66 yuan (11,56 dollari) per ogni giorno trascorso in prigione.

(Fonti: Reuters, 16 gennaio 2008)