La Cassazione: 22 giorni di ingiusta detenzione valgono 5 mila euro di risarcimento

Ventidue giorni in carcere da innocente valgono un risarcimento di poco piu’ di 5mila euro. E’ l’indennizzo per l’ingiusta detenzione che la Cassazione ha riconosciuto a un 60enne di Catanzaro, Giorgio F., per avere patito 22 giorni di ingiusta detenzione.

E le ripercussioni sui familiari? “L’indennizzo -dicono i supremi giudici- e’ destinato a riparare il pregiudizio subito da colui che ha subito la detenzione e non quello dei suoi familiari”.

In questo modo, la Quarta sezione penale ha bocciato il ricorso di Giorgio F. che lamentava come la Corte d’appello di Catanzaro, nel gennaio 2008, nel riconoscergli lo scarso indennizzo non avesse tenuto conto del fatto che “il figlio, due mesi dopo l’arresto, per la vergogna aveva abbandonato gli studi” e che “la moglie in concomitanza del periodo di detenzione era peggiorata di salute”.

Nel bocciare il ricorso, piazza Cavour ha pure condannato Giorgio F. a rifondere 500 euro al ministero delle Finanze per le spese processuali sostenute.

Nel dettaglio, la Suprema Corte ha evidenziato come “la Corte di appello ha ritenuto privi di rilevanza l’abbandono scolastico del figlio e la diminuita capacità patrimoniale in quanto privi di prova che li riconducesse alla detenzione subita”.

Quanto al “peggioramento delle condizioni di salute della moglie”, la Cassazione ha insistito sul fatto che “l’indennizzo” per l’ingiusta detenzione patita “e’ destinato a riparare il pregiudizio subito da colui che ha patito la detenzione e non già quello dei suoi familiari”.

(fonte: Adnkronos, 9 maggio 2009)