L’avvocato innocente finito nel “buco nero” della giustizia che sbaglia

Arrestato senza colpa nell’ambito di una maxi inchiesta su presunte talpe in Procura, passa tre mesi in carcere senza colpa. Ma l’operazione si rivelerà un flop giudiziario. E lui, assolto, sarà anche risarcito per ingiusta detenzione.

SCHEDA

Ruggiero Romanazzi

Larino (Campobasso)
  • Anno
  • 2018
  • Reato
  • Associazione per delinquere
  • Avvocato
  • Antonio De Michele
  • Giorni di detenzione in carcere
  • 90 (carcere)
  • Errore
  • Indagini
  • Risarcimento
  • Concesso
Ruggiero Romanazzi ingiusta detenzione
L’avvocato Ruggiero Romanazzi.

Come quasi tutte le storie di arresti ingiusti e condanne senza colpa, anche questa storia comincia nel cuore della notte. Era il 14 maggio 2007: i carabinieri della compagnia di Termoli eseguono decine e decine di ordini di custodia cautelare su ordine della Procura della Repubblica di Larino. Alla fine, saranno nove gli arresti (tutti eccellenti: un comandante provinciali dei Carabinieri, un comandante della polizia municipale, un ispettore di polizia penitenziaria) e una decina di indagati. Tra le persone che finiscono agli arresti c’è anche un avvocato, Ruggiero Romanazzi. Non è una professionista qualunque: in quel periodo è il difensore dell’ex sindaco e deputato Remo Di Giandomenico, anche lui arrestato durante “Black Hole 1”, il primo filone dell’inchiesta che che l’anno prima ha portato a quasi cento iscritti nel registro degli indagati più tanti arresti eccellenti nel mondo della sanità e della politica locali.

Il reato che viene contestato a Ruggiero Romanazzi è l’associazione per delinquere, finalizzata alla rivelazione di segreto di ufficio. L’operazione, infatti, è stata denominata “Black Hole 2”, cioè buco nero, perché le indagini sembrano aver individuato una serie di talpe all’interno del palazzo di Giustizia che favoriscono la fuoriuscita di segreti di ufficio su “Black Hole 1”.

I due filoni dell’inchiesta “Black Hole” sono destinati a trasformarsi in altrettanti clamorosi buchi nell’acqua. Nel 2015 il maxiprocesso che aveva coinvolto 106 persone si conclude con 97 proscioglimenti in sede di udienza preliminare e neanche una condanna per i pochi indagati che erano stati rinviati a giudizio. E tra questi ultimi non c’è nessuno di coloro che sono stati arrestati nella notte del 14 maggio 2007, insieme con Ruggiero Romanazzi.

Il 30 gennaio 2018, a undici anni dall’onta dell’arresto, la Corte d’Appello di Bari accoglie l’istanza di riparazione per ingiusta detenzione presentata dall’avvocato Antonio De Michele, stabilendo per Ruggiero Romanazzi un indennizzo (il cui ammontare non è stato reso noto) per i 90 giorni trascorsi in custodia cautelare in carcere senza colpa.

 

(fonti: Primonumero, Termolionline.it, Il Quotidiano del Molise)

Ultimo aggiornamento: 30 gennaio 2018