Sei mesi di ingiusta detenzione, ma armi e droga non erano sue

Un confidente dei carabinieri, affiliato a Cosa Nostra, lo accusa di nascondere armi e droga in un cantiere. Ma lui, imprenditore edile, non c’entra. Passa 4 giorni in carcere e 180 agli arresti domiciliari. Assolto, viene risarcito per ingiusta detenzione con 27 mila euro.

SCHEDA

Andrea Grasso

Vestignè (Torino)
  • Anno
  • 2017
  • Reato
  • detenzione armi, droga
  • Avvocato
  • Enrico Scolari
  • Giorni di detenzione in carcere
  • 4 (carcere), 180 (arresti domiciliari)
  • Errore
  • Indagini
  • Risarcimento
  • 27 mila euro

È il 13 febbraio del 2012. Su segnalazione di un loro confidente affiliato a Cosa Nostra, i carabinieri fanno irruzione nel cantiere edile di Vestignè (in provincia di Torino) dove Andrea Grasso – 45 anni, imprenditore edile, sposato e padre di tre figli – sta lavorando. Cercano quello che l’informatore…

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