Tre anni a marcire dietro alle sbarre di Rebibbia da totale innocente per un “mezzo” caso di omonimia. Millecento giorni di pura follia dentro una cella in regime di alta sicurezza a chiedersi perché, dalla Grecia, lo avessero all’improvviso catapultato a Roma come il peggiore dei criminali per poi spedirlo…
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