“Buongiorno, sono il maresciallo Farandola della Guardia di Finanza. Devo parlarle”. Una voce al citofono, le sei di mattina del 3 maggio 1994. A.P. preme il pulsante per aprire il portone, non è agitato, solo un po’ insonnolito. In cucina, tre parole lo svegliano definitivamente: concorso in truffa. Lo accusano di…
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