Emanuele Nassisi, in carcere ma da innocente per un’intercettazione sbagliata

Giovane scultore di Parabita finisce in prigione per l’interpretazione errata di alcune intercettazioni. Secondo gli inquirenti la parola “auto” significava “droga”; “sutta la porta”, così chiamato il punto di ritrovo di tutti i parabitani, era invece la porta di casa dello spacciatore

SCHEDA

Emanuele Nassisi

Parabita (Lecce)
  • Anno
  • 2011
  • Reato
  • Traffico internazionale di stupefacenti
  • Avvocato
  • Luigi Suez
  • Giorni di detenzione in carcere
  • 60 (carcere)
  • Errore
  • Intercettazioni
  • Risarcimento
  • Richiesto

Emanuele Nassisi. Per i carabinieri, la parola “auto” significava “droga”; “sutta la porta”, così chiamato il punto di ritrovo di tutti i parabitani, era invece la porta di casa dello spacciatore. Errori di interpretazione delle intercettazioni e Emanuele Nassisi, è finito in cella senza sapere perché. I capi d’imputazione li…

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