Come agire contro un giudice da cui ci si ritiene danneggiati

Anzitutto le vittime degli errori giudiziari, cioè coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva, sono finiti in carcere, ma poi vengono assolti in seguito a un processo di revisione. Poi anche le vittime di ingiusta detenzione, vale a dire coloro che sono stati arrestati ingiustamente e sono finiti in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi essere riconosciuti innocenti con sentenza irrevocabile. Sono le due principali categorie di persone che possono usufruire della cosiddetta “Legge Vassalli” sulla responsabilità civile dei magistrati (riformata nel 2015), che prevede la possibilità per il cittadino che si senta danneggiato da un provvedimento di un magistrato, di agire contro lo stesso giudice. A differenza di quanto accade in altri Paesi, non direttamente, ma attraverso una citazione in giudizio della Presidenza del Consiglio. Ma come agire contro un giudice da cui si ci si ritiene danneggiati?

A questa opportunità hanno fatto ricorso già diversi cittadini, colpiti da vicende giudiziarie che hanno comportato loro danni di ordine personale e professionale.

E ancora: in che cosa consiste la responsabilità civile dei magistrati? Come funziona la legge Vassalli? Quali sono i passaggi che il cittadino deve sostenere per agire nei confronti di un giudice da cui pensa di essere stato penalizzato? Che tempi e quali costi bisogna aspettarsi? In questa intervista, tutto quello che si deve sapere, spiegato dall’avvocato Gabriele Maxia, del Foro di Roma.

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