Sakurai e Sugiyama innocenti Giappone

Giappone, 29 anni in carcere. Da innocenti

Sono stati prosciolti dall’accusa di omicidio e rapina dopo aver scontato quasi 30 anni di carcere. È accaduto in Giappone, a seguito del nuovo processo presso il tribunale distrettuale di Tsuchiura, nella prefettura di Ibaraki, che ha emesso un verdetto di non colpevolezza a favore di Shoji Sakurai e Takao Sugiyama, entrambi di 64 anni. Sakurai e Sugiyama diventano così protagonisti di uno degli errori giudiziari più gravi e nella storia del Giappone, una terra già tristemente nota nel mondo per il suo altissimo numero di condanne ingiuste, al punto da avere addirittura un giornale interamente dedicato agli innocenti in manette.

Sakurai e Sugiyama, in un primo momento, erano stati riconosciuti autori e colpevoli di un episodio avvenuto nella città di Tone (sempre nella stessa prefettura) di una rapina e di un omicidio avvenuti nel 1967, nel quale era rimasto ucciso un operaio di 62 anni.

La corte, all’epoca, non aveva avuto alcun dubbio decidendo nel 1970 di comminare il carcere a vita, trasformato nel 1996 in libertà vigilata, fino alla definitiva assoluzione piena per Sakurai e Sugiyama.

Shoji Sakurai ha passato 29 anni in carcere per una rapina sfociata in un omicidio, che però non ha mai commesso. E ha dovuto attendere altri 15 anni per ottenere una sentenza definitiva di non colpevolezza, in un processo di revisione.

«Non ero uno stinco di santo, da giovane. E non ero incensurato. Così la polizia venne direttamente da me e dal mio amico Takao Sugiyama, quando si trattò di cercare i colpevoli di quell’omicidio. Mi arrestarono che avevo 20 anni. Mi trattarono come un colpevole, prima ancora di qualunque processo. Mi interrogavano notte e giorno, forzandomi in tutti i modi per farmi confessare. Dopo cinque giorni non avevo più la minima capacità di resistenza, così mollai e confessai qualcosa che non avevo commesso. Lo so, che alla gente può sembrare impossibile da capire, ma fu così che andò».

La polizia fece leva sulla confessione estorta a Sakurai, per indurre anche Sugiyama ad autoaccusarsi. I due provarono a ritrattare tutto, ma sotto ulteriori pressioni degli inquirenti crollarono di nuovo. Le confessioni estorte sono purtroppo un problema molto frequente in Giappone.

 

(fonti: Ansa, BBC)

Ultimo aggiornamento: 2 gennaio 2013

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