Saverio De Sario

Assolto dopo 4 anni in carcere da innocente: non violentò i due figli

Saverio De Sario
Saverio De Sario pochi istanti dopo la scarcerazione

Saverio De Sario è innocente. Non abusò dei suoi figli, non è colpevole del reato di abusi sessuali su minori che lo ha portato in carcere in seguito alla denuncia della moglie. La donna aveva portato a sostegno delle accuse le testimonianze dei bambini, ma dopo averli convinti a raccontare qualcosa che non era mai successo. De Sario era finito in carcere da innocente.

Al termine di un processo di revisione, la Corte d’appello di Perugia ha cancellato la condanna di Saverio De Sario a undici anni di reclusione per abusi sessuali sui due figli: l’uomo è stato assolto perché il fatto non sussiste e i giudici ne hanno disposto l’immediata scarcerazione.

La corte d’appello di Perugia ha fissato inoltre per il 4 aprile 2018 l’udienza per discutere la richiesta di risarcimento presentata dal legale di Saverio De Sario, l’avvocato Massimiliano Battagliola: un milione e mezzo di euro per il suo assistito, vittima di un clamoroso errore giudiziario.

La vicenda

Saverio De Sario, autotrasportatore sardo, si era trasferito a Brescia con la moglie e i piccoli Gabriele e Michele. Dopo che i rapporti con la donna si erano incrinati, questa era arrivata a denunciarlo per violenze sessuali sui due figli di 9 e 12 anni. Durante il primo processo celebrato nel Tribunale di Oristano, i bambini, davanti a un pool di poliziotti e psicologi, avevano confermato i racconti della madre: prima con strani disegni su un quaderno, poi con una ricostruzione confusa e frammentaria.

Saverio De Sario era stato condannato in primo grado, in appello e in Cassazione a 11 anni di reclusione. La sentenza era diventata definitiva nel luglio 2015 e l’uomo era finito nel carcere di massima sicurezza di Sassari prima e di Terni poi.

I figli scagionano De Sario

Ma a settembre 2015 succede qualcosa che ribalta la vicenda. Gabriele De Sario, il figlio più grande, ammette che “ciò che io e mio fratello abbiamo raccontato non è vero. Fu nostra madre a convincerci a mentire”. Lo aveva già messo nero su bianco in un memoriale di 42 pagine affidato ai responsabili della comunità di Brescia in cui sono cresciuti, ma nessuno lo aveva preso in considerazione. Stavolta a raccogliere la testimonianza decisiva è l’avvocato Massimiliano Battagliola, che presenta l’istanza di revisione del processo: c’è un nuovo elemento che dimostra come Saverio De Sario sia innocente, per questo va celebrato un nuovo processo.

La moglie di De Sario minimizza: “Forse lo fanno per salvare il padre dal carcere, ora che hanno ricominciato a vederlo. Forse in cuor loro l’hanno perdonato nonostante il male subìto. Vorrei dire loro che aggredirmi e mentire così non è la strada giusta. I giudici cui dicono di essersi rivolti i miei figli sapranno valutare”.

Ma la richiesta di revisione – inzialmente respinta dalla Corte d’appello di Roma – viene accolta dalla Corte d’appello di Perugia. E l’esito ripristina la verità dei fatti: Saverio De Sario è innocente. È tornato libero nei giorni scorsi: “Sono stravolto, stralunato, incredulo. Ho vissuto momenti bruttissimi, ma alla fine la giustizia ha trionfato”, le sue prima parole.

“Ero quasi certo che sarebbe finita così, le contraddizioni erano evidenti, era fin troppo chiaro che le accuse si basavano solo su invenzioni. Ma se sono tornato libero, e se non sono morto in cella, lo devo ai miei figli, che hanno avuto il coraggio di raccontare tutta la verità”.

E ancora: “Io sono fortunato, sono uscito da questo incubo avendo la consapevolezza di avere la coscienza a posto, ma penso anche a quanta gente non ha avuto la mia fortuna e si trova davanti una montagna senza via di uscita. Tanti altri si ritrovano dietro le sbarre senza colpe e senza l’appoggio di qualcuno che abbia la forza di gridare per loro”.

I due giovani figli di Saverio De Sario si riprendono il loro papà: “Lo abbiamo resuscitato e ora siamo le persone più felici del mondo”, dice Gabriele, “lui non meritava di passare altri giorni in carcere da innocente. Non ci ha mai sfiorato, era stata nostra madre a costringerci a raccontare quelle bugie. Quando siamo diventati grandi abbiamo capito la gravità della situazione e abbiamo deciso che fosse arrivato il momento di fare qualcosa. Ora ci riprendiamo la vita insieme”.

Saverio De Sario e il carcere

Saverio De Sario ha passato 46 mesi in carcere da innocente. “Quando sei in cella con quell’accusa, abusi sessuali sui tuoi figli, vieni trattato peggio degli altri detenuti, sei isolato da tutti, guardato con maggiore diffidenza. Io non sono mai stato maltrattato, ma la situazione è stata davvero molto difficile. La risonanza che i giornali e le tv hanno dato alla nostra storia mi ha aiutato tanto: gli altri reclusi e anche gli agenti avevano capito che stavo là dentro senza colpe. E per questo ho goduto fino a oggi del massimo rispetto da parte di tutti. Finché non è arrivata l’assoluzione, comunque, era soltanto una magra consolazione”.

Saverio De Sario tornerà a vivere in Sardegna insieme con i suoi due figli, che oggi hanno 27 e 24 anni. Forse riprenderà il lavoro di autotrasportatore per conto di un ditta che commercializza prodotti alimentari a Olbia. “Questa è davvero la mia seconda vita, ma ora che posso ricominciare a correre vorrei mandare un messaggio alla mia ex moglie che ha convinto i bambini ad accusarmi pur di allontanarmi. Vorrei che riflettesse sul danno che ha fatto: per capirlo basterebbe che trascorresse un solo giorno dietro le sbarre”.

Il risarcimento a Saverio De Sario

Il 24 maggio 2018, la vicenda giudiziaria di Saverio De Sario si conclude definitivamente. L’avvocato Massimiliano Battagliola, legale di De Sario, aveva chiesto 1,5 milioni di euro come risarcimento per il danno sofferto. Ma i giudici della Corte d’Appello di Perugia hanno fissato l’indennizzo in 400 mila euro: oltre 250mila euro per la privazione della libertà personale durante i 1068 giorni trascorsi in carcere da innocente, più un 40% di “extra” per le infamanti accuse subite.  “Non è in dubbio che De Sario abbia diritto ad una riparazione commisurata alla durata dell’espiazione della pena e alle conseguenze personali e familiari derivanti dalla condanna”, si legge nella sentenza della Corte d’appello di Perugia. “Si osserva che l’uomo ha subìto due lunghe interruzioni della propria vita lavorativa: la prima protrattasi per oltre un anno che fece cessare l’attività artigianale di sua proprietà e la seconda, a distanza di anni, a causa della carcerazione in espiazione pena che ha fatto nuovamente perdere il lavoro ed impone ora, all’ormai 50enne De Sario, di trovare altra strada lavorativa”.

Rispetto ai parametri di legge previsti per l’ingiusta detenzione, i giudici hanno aggiunto un 40% di rimborso. Da 251.880 euro il conto è arrivato dunque a 400 mila euro: “Perché appaiono evidenti le difficoltà, il dolore, la frustrazione morale. Si deve poi prendere atto della devastazione che la vita familiare dell’uomo ha subìto”.

“Mi aspettavo di più. Non è un risarcimento, ma un semplice rimborso spese per 17 anni da incubo”, ha aggiunto lo stesso De Sario. “In questi 17 anni per difendermi da accuse assurde ho dovuto vendere la casa di famiglia per pagare le spese legali. Per questo 400 mila sono troppo pochi”. Non solo: oltre al danno, la beffa. Dei 400 mila euro disposti dalla Corte di appello di Perugia, il Ministero dell’Economia ha pensato bene di trattenerne 6 mila, «pari alla metà delle spese di registrazione fiscale prenotate a debito», come si legge nelprovvedimento firmato dal dirigente del Tesoro Fabio Delle Donne e inviato a Saverio De Sario. «Quei seimila euro trattenuti sono la ciliegina marcia sulla torta mal riuscita», è il commento di De Sario, «Purtroppo i meccanismi della giustizia e dello Stato ho imparato a conoscerli. È solo l’ultima delusione».

 

(fonti: Il Messaggero, La Stampa, Corriere della Sera, Ansa, Giornale di Brescia)

Ultimo aggiornamento: 15 febbraio 2021

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