Filippo Pappalardi

Caso Pappalardi, dopo 12 mesi non c'è la data per l'udienza

Un’attesa che dura da oltre un anno. Un tempo lunghissimo per la fissazione dell’udienza che dovrebbe dare il via al procedimento civile presso il Tribunale di Bari per il risarcimento danni a favore di Filippo Pappalardi, il papà dei fratellini di Gravina in Puglia morti a causa di un incidente nel 2006: fu ingiustamente arrestato il 27 novembre 2007 per il duplice omicidio dei suoi figli. Non solo. Dai giudici baresi (che accolsero la tesi della Procura) fu accusato anche dell’occultamento dei corpi dei due ragazzini. Accuse infamanti che gli costarono l’appellativo di «mostro di Gravina» e quattro mesi di isolamento in carcere. Ma con la sparizione di Ciccio e Tore – come fu più avanti dimostrato – l’autotrasportatore di Gravina non aveva nulla a che fare. Più di 12 mesi fa l’avvocata di Pappalardi, Angela Aliani, ha presentato la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione, ma ad oggi il tribunale di Bari non ha ancora fissato l’udienza. Ma c’è di più. Questa mattina il legale presenterà una ulteriore istanza nel tentativo di accelerare i tempi.Un’istanza che potrebbe però finire in mezzo ad altre centinaia di carte sparpagliate negli uffici del tribunale (ancora in attesa di una risposta) e che forse non servirà ad accorciare i tempi. Potrebbero insomma volerci anni prima che Filippo Pappalardi veda finalmente risarcita la sua lunga e ingiusta detenzione.

LA VICENDA – Ciccio e Tore sparirono il pomeriggio del 5 giugno del 2006: all’inizio la squadra mobile di Bari incaricata dell’indagine ipotizzò una fuga volontaria. Ben presto la pista fu abbandonata e vennero prese in considerazione altre possibilità. Con i mesi che trascorrevano senza nessun passo in avanti e la pressione mediatica sulla vicenda, l’attenzione degli inquirenti (dopo aver scandagliato tante altre piste poi accantonate) si concentrò sul papà dei fratellini: fu prima indagato per sequestro di persona e poi per duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere: il 27 novembre 2007 l’arresto. Il colpo di scena arrivò il 25 febbraio 2008 quando i corpi di Francesco e Salvatore vennero ritrovati in una cisterna del palazzo delle cento stanze in via della Consolazione, sempre a Gravina. I bambini erano caduti laggiù lo stesso giorno della scomparsa. Una caduta accidentale che ha portato alla morte. E non il risultato di una mano assassina. Pappalardi fu scagionato e scarcerato. Il 15 ottobre 2008 l’inchiesta fu archiviata.

L’ISTANZA – «Filippo Pappalardi – scrive l’avvocato Aliani nel documento – si è sempre mostrato collaborativo con gli inquirenti ai quali ha fornito il proprio aiuto nelle stesse indagini dichiarando la verità dei fatti come accaduti. Con la grave conseguenza che se l’autorità avesse seguito e creduto alla ricostruzione dei movimenti dell’istante (Pappalardi, ndr) ed avesse ascoltato le indicazioni sui posti maggiormente frequentati dai bambini, che conducevano non alla piazza delle IV Fontane, bensì al palazzo delle cento stanze probabilmente Ciccio e Tore sarebbero stati trovati e forse si sarebbe potuta evitare questa immane tragedia». I danni subiti da Pappalardi sono stati quantificati in 516mila euro circa.

(fonte: Angela Balenzano, Corriere del Mezzogiorno , 16 settembre 2011)