Aldo Scardella, il dramma di un innocente in un libro

Un libro su Aldo Scardella. La ricostruzione di uno degli errori giudiziari italiani più amari. Il racconto dell’incredibile vicenda giudiziaria che ha portato in carcere uno studente universitario sardo con l’accusa di un reato mai commesso, costringendolo a subire un’ingiusta detenzione culminata nel suicidio.

La sera tardi dell’antivigilia di Natale del 1985, veniva ucciso, da un commando di tre malviventi incappucciati e armati di pistole, il titolare del Bevimarket mentre si apprestava a chiudere la sua rivendita di liquori, in via Dei Donoratico, a Cagliari. Sei giorni dopo veniva arrestato un giovane studente universitario, il ventiquattrenne Aldo Scardella, che abitava a circa centocinquanta metri dal luogo del delitto e completamente estraneo alla vicenda.

Sequestrato alla sua famiglia, Aldo, senza alcuna prova, veniva incarcerato e segregato in una cella di isolamento, dapprima nel carcere di Oristano e poi in quello tristemente famoso di “Buoncammino” di Cagliari, e impedito anche di incontrare l’avvocato, scelto dalla sua famiglia, per poter predisporre una benché minima difesa.

Dopo 185 giorni di dura segregazione passati tra sofferenze inaudite, disperazione, impedito persino di assistere alla Messa della Santa Pasqua, mai interrogato dal giudice istruttore, sordo alle sue disperate grida di innocenza, privato dapprima della libertà e poi della dignità, diritti inalienabili di ogni individuo, Aldo veniva riconsegnato cadavere alla sua famiglia in quell’infausto 2 luglio 1986. Questo libro su Aldo Scardella rivive il dramma di questo innocente, la cui vita è stata spezzata da una “Giustizia” ingiusta, spietata e superficiale, e il cui martirio è obbligo raccontare per un doveroso tributo alla sua memoria.